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Nella società moderna vederci bene è garanzia di successo, a scuola e nella maggior parte dei lavori che richiedono un impegno visivo prolungato, solo chi possiede un efficiente sistema visivo riesce ad affermarsi e a superare le difficoltà senza affaticarsi.

Il rallentamento, l'essere meno precisi, il commettere errori, sono tutti segni e sintomi di un inefficiente sistema visivo, che una volta rinforzato con una ginnastica appropriata, può riacquistare la velocità, la precisione e la comprensione dei compiti visivi richiesti. Lo scopo del programma del training visivo è quello di cambiare lo stato della condizione diagnosticata: eliminare totalmente o in parte o al limite rallentare la progressione del problema. Di solito consiste in un programma di training visivi con il quale si cerca di insegnare al paziente di "lavorare" differentemente da come è abituato a fare. Il programma del trattamento deve essere progettato e descritto prima che sia stata presa ogni decisione. Quindi il primo passo è quello di fornire al paziente o al genitore, le informazioni necessarie per decidere se le voci del programma possono essere eseguite.

Quando il trattamento viene proposto, si devono considerare quattro concetti:

a) quali conseguenze si aspetta il paziente - genitore seguendo il programma, cioè i probabili benefici derivabili dal training visivo;
b) cosa immagina il paziente di dover fare: indossare occhiali? bifocali? portare una benda? intervento chirurgico?
c) che cosa succede se non viene eseguito il trattamento;
d) i costi: tempo, sforzo e denaro.

Imparare a leggere e a scrivere richiede capacità visive efficienti: gli occhi devono collaborare tra loro in modo rapido e preciso, focalizzare accuratamente e concentrarsi sulla pagina, questi processi devono essere coordinati con la memoria e la capacità di percezione visiva. Alcuni denunciano sintomi come il mal di testa, stanchezza, perdita del segno durante la lettura, difficoltà a mantenere l'attenzione, errori ripetuti nell'eseguire esercizi oppure vengono evitati lavori che richiedono un certo impegno visivo. È proprio in aiuto a tutti coloro che denunciano questi sintomi che vengono consigliati e prescritti esercizi di training visivi. La terapia visiva è una sequenza di attività individuali prescritta e monitorata dallo specialista per sviluppare un'adeguata condizione visiva e migliorare le abilità. Il programma si basa sui risultati di test standardizzati, ma anche sulle esigenze del paziente e sui suoi sintomi, si avvale dell'uso di lenti, prismi, filtri, occlusori, strumenti specializzati o programmi computerizzati, sotto l'indicazione e il controllo dello specialista. In genere vengono richieste alcune visite nello studio, che dipendono dalla gravità delle condizioni diagnosticate e dalla lunghezza del programma prescritto, che può durare da alcune settimane a diversi mesi, con terapie da effettuare a casa, al lavoro o a scuola.Una volta che il programma della terapia è stato proposto, spetta al paziente accettare o rifiutare il consiglio del tipo di trattamento. Nel caso lo rifiutasse, allora si può considerare la possibilità di un programma alternativo ragionevole che possa essere eseguito dal paziente. Il programma alternativo deve avere scopi e valori clinici, non deve essere cioè solo un lavoro che "tiene occupato" e che soddisfa le ansietà. Deve essere quindi progettato per raggiungere gli stessi traguardi del programma iniziale anche se a piccoli e lenti gradini. La struttura è la chiave caratteristica di una efficace terapia di rimedio, specialmente per il programma da effettuare a casa. Se il programma si basa molto sul lavoro a casa, sono necessarie almeno due visite al mese in studio. Il controllo continuo è comunque molto importante. Le visite di controllo servono per determinare se le istruzioni sono state seguite e se vengono notati dei progressi.

Di sotto riportiamo i criteri guida che stanno alla base di questo kit:

Occhi in palestra

a) Le attività dovrebbero essere progettate per aiutare il paziente ad acquistare una abilità che generalmente manca, che è disposto ad imparare e che è necessaria per fare progressi.
b) Le attività dovrebbero essere progettate in modo tale che la loro difficoltà possa essere regolata sulle basi della quantità del supporto fornito: cioè se il paziente riesce ad ottenere una fusione binoculare solo con l'aiuto di un prisma, continuerà a portare il prisma ma dovrà lavorare per riuscire ad avere una fusione senza il prisma.
c) Le attività dovrebbero essere quantificabili, se fosse possibile "ottenere sempre più punteggio", acquistare cioè più velocità e precisione (aumento delle abilità).
d) Le attività dovrebbero essere autoeducative, in modo tale che il paziente possa controllare la propria performance.

 Autori: Prof. Valerio Cavalli (IPSIA EUROPA) - Serena Rossi – Sport Personal Trainer