La sfera di fissazione trasparente rappresenta un valido aiuto al lavoro del professionista durante i controlli sui bambini piccoli perché offre la possibilità di evitare gli svantaggi generati da altri strumenti che normalmente si utilizzano per indurre il paziente a fissare un punto specifico per poter valutare il cover test, il punto prossimo di convergenza, la motilità oculare e la retinoscopia dinamica.
Infatti giochi e pupazzi riescono a stimolare sì l’accomodazione ma non sempre in modo corretto e costante e oltretutto disturbano con il loro ingombro la completa visione del volto del bambino e l’allineamento target/retinoscopio sugli assi visivi. La sfera è in materiale acrilico trasparente e produce allo sguardo del paziente un’immagine ridotta e invertita del volto dell’esaminatore. Tutto ciò è in grado di garantire un eccellente stimolo accomodativo che oltrettutto dura per un periodo di tempo sufficiente affinché si possa compiere senza fretta la valutazione optometrica del bambino. Non solo, l’unicità dello stimolo che non varia da un paziente all’altro, favorisce confronti precisi e coerenza d’esame. E’ stato altresì dimostrato che questo tipo di stimolo risulta efficace anche nell’esame di bambini con soglia di attenzione particolarmente bassa ovvero di quelli in età prescolare o con ritardi mentali. La maggior parte di essi, infatti, si dimostra molto interessata all’immagine prodotta tanto che l’esaminatore può addirittura chiedere al paziente di spostare l’attenzione anche su altri oggetti o immagini riflesse nella sfera creando così non solo una, ma svariate possibilità di informazione necessarie per compiere con maggiore precisione i vari tipi di esame.
Test per l'Oculomotrocità
Per testare i movimenti di pursit e le saccadi risulta molto utile il protocollo della Northeastern State University College of Optometry (NSUCO). Il test è basato sulla diretta osservazione del soggetto mentre segue un target in movimento per gli inseguimenti o fissando alternativamente due target per le saccadi. Il test viene diviso nella parte che testa le saccadi e nella parte che testa gli inseguimenti. Al soggetto viene chiesto di stare in piedi di fronte all’esaminatore. Il test viene svolto binocularmente. Il target è rappresentato da due piccole sferette colorate (6503002) del diametro di circa 0,5 cm. poste alla distanza di Harmon (distanza soggettiva presa dal gomito alla seconda nocca del dito medio) e non oltre i 40 cm. dal soggetto. L’esaminatore tiene i target a circa 10 cm da ogni lato rispetto alla linea mediana del soggetto esaminato. Le saccadi vengono osservate solo sul piano orizzontale. Viene chiesto al soggetto esaminato di fissare un target e di passare all’altro solo a comando. “Quando io dico destra, guarda la sfera di destra. Quando io dico sinistra, guarda la sfera di sinistra. Ricordati di non cambiare finchè non ti dico di farlo”.
Questo va ripetuto fino a compiere 10 movimenti di fissazione da un target all’altro. Non vengono date al soggetto indicazioni su come tenere la testa, o se muovere o non muovere la testa. L’esaminatore deve osservare i movimenti saccadici e valutare la performance in quattro categorie che comprendono i movimenti della testa, i movimenti del corpo, l’abilità e l’accuratezza nell’eseguire i movimenti.
I risultati delle quattro categorie vengono poi rapportati con delle tabelle normative standardizzate.
Anche per quello che riguarda la parte del test che valuta gli inseguimenti (pursuit) il soggetto sta in piedi davanti all’esaminatore. Il target viene posto alla distanza di Harmon e non oltre ai 40 cm. dal soggetto. L’esaminatore tiene il target all’altezza della linea mediana del soggetto e lo muove in senso rotatorio con un diametro di circa 20 cm. Al paziente viene chiesto di seguire il target lungo una traiettoria circolare sia in senso orario che in senso antiorario. “Guarda la sfera che ruota, cerca di vedere il tuo riflesso sulla sfera. Non distogliere gli occhi dalla sfera.” Anche in questo caso non vengono date indicazione al soggetto se muovere o non muovere la testa. L’esaminatore deve osservare i movimenti di pursuit e valutare la performance in quattro categorie che comprendono i movimenti della testa, i movimenti del corpo, l’abilità e l’accuratezza nell’eseguire i movimenti. I risultati delle quattro categorie vengono poi rapportati con delle tabelle normative standardizzate.
Tratto da: "I test di performance nella diagnosi optometrica" di Daniela Comuzzi, Giorgio Parisotto.